Spagnoli, austriaci e francesi per tre secoli hanno occupato Milano lasciandovi tracce profonde. Oggi Milano quali segni porta di quell’eredità? Tre documentari raccontano gli anni delle dominazioni straniere, spagnola, austriaca e francese.
Su tutto un testimone silenzioso prima e dopo, il Duomo di Milano. Per 500 anni sulle acque del Naviglio i barconi hanno trasportato il marmo di Candoglia, per la sua infinita costruzione. La cattedrale ha visto scorrere la storia della città. Da Gian Galeazzo Visconti, che pose la prima pietra nel 1386, agli Spagnoli di Carlo V d’Asburgo, da Maria Teresa d’Austria, che volle la Madonnina d’oro sulla guglia più alta, all’imperatore francese Napoleone Bonaparte che qui divenne re d’Italia.
I tre documentari sono stati realizzati con la consulenza scientifica di Memoria & Progetto.
La Milano degli Spagnoli
Non solo peste e carestie
di Daniela Annaro
Per oltre centosettanta anni, dal 1535 al 1706, gli Spagnoli hanno governato Milano e il suo Stato. La conoscenza di quella dominazione per gli Italiani e, i milanesi in particolare, è fortemente legata al romanzo I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni: un tempo cupo, segnato da povertà, carestie e corruzione. Un’interpretazione che oggi gli storici contestano, dimostrando che il potere durante la stagione spagnola è stato condiviso dal patriziato locale. Nobili, mercanti e popolani milanesi godettero, al contrario, di benessere economico: la corte di Madrid lasciò autonomia decisionale al Senato e alle Magistrature milanesi.
La Milano degli Asburgo
L’assolutismo illuminato di Maria Teresa
di Marina Dotti
Il teatro alla Scala, la biblioteca Braidense, il palazzo Reale, l’illuminazione pubblica, la riforma del catasto, la pavimentazione delle strade, la madonnina sul Duomo. Anche il simbolo della città è un lascito prezioso della dominazione austriaca. Una dominazione che ha segnato profondamente Milano per quasi tutto il XVIII secolo. Anni straordinari in cui la città ha visto intrecciarsi l’assolutismo illuminato di Maria Teresa d’Asburgo e di suo figlio Giuseppe II con la filosofia dei lumi di Pietro e Alessandro Verri, di Giuseppe Parini di Cesare Beccaria. È in questi decenni che Milano diventa un laboratorio di modernità unico in Europa e mette le basi di quella che sarà la capitale economica e morale d’Italia.
La Milano dei Francesi
Una nuova rinascita
di Paola Usai
Le truppe francesi entrano vittoriose a Milano, è il 15 maggio 1796. A capo di quell’esercito c’è un giovane generale di 27 anni, quasi sconosciuto. È Napoleone Bonaparte che con la conquista di Milano sale sul palcoscenico della storia. Il suo dominio su Milano e l’Italia è brevissimo: appena 18 anni, ma i segni che lascerà saranno profondi e duraturi. La città conosce una grandeur mai vista, diventa capitale d’Italia, subisce trasformazioni urbanistiche che la rendono moderna. Il codice civile napoleonico influenza la vita e i costumi dei cittadini. Quando Napoleone viene sconfitto a Waterloo, nel 1815, Milano tornerà sotto il dominio Austriaco, ma la città non sarà più la stessa.
Milano – 25 ottobre 2019
ore 20:30
Anteo Palazzo del Cinema
Piazza XXV aprile, 8