La Roggia Morlana, di antichissima fondazione, risulta già attiva in un documento del 908. Quando la portata della Roggia divenne insufficiente ai bisogni, il Comune, di sua autorità la lasciò a chi ne aveva acquisito qualche diritto, costituendoli in consorzio e dettò norme per il miglior uso della Roggia stessa, da allora pertanto la Morlana diventò autonoma. La Compagnia della Roggia Morlana si vide riconosciuto il diritto assoluto di proprietà della Roggia Morlana e delle sue acque nello Statuto della Città di Bergamo del 1237 e negli atti di concessione e disposizione del 1268 e del 22 settembre 1275. Tuttavia lo Statuto del 1248 attribuiva al Comune un significativo diritto di vigilanza.
Con lo strumento 22 maggio 1468 rogato da Stefano Lanfranco de Laglio è sancita la convenzione tra Bartolomeo Colleoni e la Compagnia Morlana: Colleoni chiese di essere accolto come socio comproprietario obbligandosi a riformare a sue spese l’alveo della Roggia. In compenso si convenne che gli fosse messo a disposizione nella località Casalino quella eventuale quantità d’acqua che si ritrovasse maggiore di tre canali e mezzo che rimanevano a favore della Compagnia. Il di più derivato costituisce le rogge Curna e Colleonesca.
Sulla Roggia Morlana, da sempre canale fondamentale per le attività agricole ed artigianali della bergamasca, sorsero nella seconda metà del Settecento numerosi filatoi di seta, alle origini dell’industria manifatturiera moderna.
Memoria & Progetto negli anni 2013 e 2014 cura il riordino e l’inventariazione dell’archivio storico dell’istituto.